Cos'è il tirocinio professionale
L’apprendimento sul campo ha un ruolo fondamentale nella formazione dei futuri assistenti sociali: il corso di laurea in Servizio Sociale prevede 600 ore e 24 CFU (crediti formativi universitari) di tirocinio professionale, cioè di attività presso servizi socio-assistenziali, socio-sanitari, socio-educativi degli enti pubblici e del privato sociale convenzionati con l’Università.
Il percorso formativo prevede tre tirocini obbligatori:
- un tirocinio osservativo di gruppo al primo anno di 100 ore (4 CFU)
- due tirocini in servizio individuali al secondo e al terzo anno di 250 ore (10 CFU).
Tirocinio osservativo
Il Tirocinio osservativo introduce gli studenti e le studentesse nel mondo dei servizi e offre la possibilità di conoscere e interagire con il sistema di attori e organizzazioni entro cui si svolgono i processi di aiuto e di sviluppare capacità di analisi e osservazione autonome attraverso gli strumenti della ricerca sociale.
Il tirocinio osservativo prevede 100 ore di attività a frequenza obbligatoria sul campo e in aula. Prima di svolgere il tirocinio osservativo è necessario superare gli esami Principi, deontologia e etica del servizio sociale e Teorie e approcci al servizio sociale.
L’attività prevede l'osservazione di gruppo sul campo e lavori di gruppo in aula che permettono di
- conoscere il sistema dei servizi e degli interventi, descrivendone logiche di funzionamento, gli attori coinvolti e ruolo e compiti degli e delle assistenti sociali
- acquisire autonomia di valutazione, capacità di descrizione di processi complessi
- acquisire la capacità di lavorare in gruppo.
Primo tirocinio in servizio
L’obiettivo del Primo tirocinio è apprendere conoscenze e utilizzare strumenti all’interno di contesti di Servizio Sociale relativi al lavoro con i singoli individui. Al termine del primo tirocinio gli studenti e le studentesse sono in grado di conoscere modelli, strumenti e metodi per costruire il processo di aiuto del singolo individuo e sviluppare un’autonoma capacità di giudizio critico nella costruzione del processo di aiuto.
Il primo tirocinio prevede 250 ore di attività a frequenza obbligatoria in servizio e in aula: seminario di preparazione al tirocinio, laboratorio settimanale in piccoli gruppi di rielaborazione dell’esperienza e incontri di tutorship individuale.
Il tirocinio si svolge in concomitanza con le lezioni, secondo un calendario definito, per favorire la circolarità tra teoria e prassi.
Secondo tirocinio in servizio
L’obiettivo del Secondo tirocinio è apprendere conoscenze e strumenti all’interno di contesti di servizio sociale relativi al lavoro con i gruppi sociali. Al termine del secondo tirocinio gli studenti e le studentesse sono in grado di conoscere modelli, strumenti e metodi per costruire il processo di aiuto rivolti ai gruppi sociali e sviluppare un’autonoma capacità di giudizio critico nella costruzione del processo di aiuto.
Il secondo tirocinio prevede 250 ore di attività a frequenza obbligatoria in servizio e in aula: seminario di preparazione al tirocinio, laboratorio settimanale in piccoli gruppi di rielaborazione dell’esperienza e incontri di tutorship individuale.
Il tirocinio si svolge in concomitanza con le lezioni, secondo un calendario definito, per favorire la circolarità tra teoria e prassi.
Organizzazione e modalità di svolgimento
Oltre alle propedeuticità previste, per svolgere il tirocinio è necessario sottoscrivere il patto formativo, una dichiarazione con cui lo studente o la studentessa si impegna a svolgere il tirocinio secondo le modalità organizzative definite annualmente dal Presidente del corso di studio in accordo con il responsabile dell’équipe tutor. Il patto formativo viene reso disponibile dall’equipe tutor all’inizio di ogni semestre e dà il via alla ricerca delle sedi che è responsabilità dell'equipe dei tutor.
Le sedi di tirocinio sono individuate dopo un colloquio di orientamento con lo studente o la studentessa e tenendo conto de:
- i bisogni formativi dello studente o della studentessa
- la disponibilità e i requisiti professionali, logistici e organizzativi della sede
- l’opportunità formativa che la sede può offrire
- l’esperienza professionale del supervisore o della supervisora presso la sede di tirocinio.
Tutte le modalità di svolgimento e le pratiche per attivare il tirocinio sono descritte nel Regolamento di tirocinio.
Supervisione e tutorship
Un buon apprendimento sul campo presuppone il pieno coinvolgimento di attori che svolgono funzioni diverse.
Il tirocinante o la tirocinante è titolare dell’esperienza e ha il compito di svolgere le attività concordate con supervisore e tutor, attenendosi alle norme di comportamento in servizio previste dall’articolo 12 del Regolamento di tirocinio.
La supervisione può essere:
- diretta, con l’affiancamento di una figura di assistente sociale esperto e svolta presso la sede di tirocinio
- indiretta, con la guida di una figura di assistente sociale esperto esterno o una figura di assistente sociale tutor dell’Università.
La tutorship è garantita da un o una assistente sociale tutor dell’Università, che ha il compito di supportare individualmente lo studente e seguirlo durante l’esperienza dei tirocini. È responsabile del piano di tirocinio e delle attività di preparazione e supporto allo svolgimento dei tirocini. Completa la scheda di valutazione finale elaborata dal supervisore esprimendo un giudizio sulla relazione finale del tirocinio.
L’équipe dei tutor gestisce le attività connesse al tirocinio, la programmazione e la gestione delle attività di coordinamento e formazione dei supervisori.
Conclusione del tirocinio e esame finale
Ogni tirocinio si conclude con un esame finale, che consiste in una prova scritta (“relazione di tirocinio”) valutata dalla Commissione d’esame e cui viene assegnato un voto in trentesimi che concorre al calcolo della media degli esami e del voto di laurea.
Per essere ammessi all’esame è necessario che la scheda di valutazione redatta dal supervisore o dalla supervisora sia positiva.