Regole di accesso previste per i profili professionali possibili con la laurea magistrale a ciclo unico in Giurisprudenza e il percorso universitario appropriato per la formazione richiesta per questi profili.
- Magistrato ordinario
- Avvocato
- Procuratore dello Stato
- Notaio
- Consigliere parlamentare
- Carriera diplomatica
- Carriera prefettizia
- Altri concorsi nelle amministrazioni dello Stato (Ministeri, Banca d’Italia, Enti previdenziali, Agenzia delle entrate, Autorità indipendenti, etc.)
- Segretario comunale
- Commissario / Ispettore di Polizia (e altri concorsi nelle forze dell’ordine)
- Consulente del lavoro
- Giurista d'impresa
- Dottorato di ricerca
Magistrato ordinario
Percorso universitario: il superamento del concorso per l’accesso in magistratura presuppone una preparazione specialistica di alto livello nelle tre aree classiche del diritto civile, penale ed amministrativo, al fine di affrontare con maturità il primo scoglio costituito dal tema scritto. Le tracce presentate in questo concorso si caratterizzano per il frequente riferimento a questioni controverse da poco risolte dalla giurisprudenza, o ancora discusse, da sviluppare però alla luce di una conoscenza teorica degli istituti comunque ampia ed approfondita.
Il percorso universitario utile a prepararsi per l’accesso a questa professione dovrebbe quindi privilegiare l’approfondimento delle materie di concorso cogliendo anche le occasioni di studio delle tematiche più marcatamente orientato all’approfondimento in dettaglio sia della giurisprudenza sia dell’impianto teorico.
L’ampiezza delle questioni che possono essere oggetto delle tracce in questo concorso fa sì che nel percorso universitario ben difficilmente si possa raggiungere una preparazione sufficientemente ampia quanto a settori e problematiche analizzati, ma certamente una buona selezione dei corsi più orientati allo studio classico delle materie e all’approfondimento casistico delle problematiche può fornire quelle capacità analitiche che l’accesso alla professione di magistrato presuppone.
Avvocato
Percorso universitario: il superamento dell’esame d’avvocato presuppone l’acquisizione di una pluralità di abilità, dato il carattere misto – pratico e teorico – delle prove da superare. Mentre l’orale verte infatti su materie di comune studio universitario, lo scritto è improntato alla redazione di due pareri ed un atto nelle classiche materie del diritto civile, penale ed amministrativo. Le tracce presentate in questo esame di Stato si caratterizzano per il frequente riferimento a questioni controverse da poco risolte dalla giurisprudenza, o ancora discusse, da affrontare con spirito difensivo secondo un approccio attento alla risoluzione pratica dei problemi.
Il percorso universitario utile per prepararsi a diventare avvocato dovrebbe quindi sia valorizzare una solida preparazione delle materie fondamentali toccate negli scritti, sia cogliere le occasioni di approfondimento delle materie con un approccio di problem solving, secondo modalità di didattica di tipo seminariale dirette a trasmettere non soltanto contenuti ma anche capacità operative.
Nell’ottica dell’esercizio della professione, poi, se fosse già presente una chiara inclinazione verso il settore civile/amministrativo da un lato, o penale d’altro lato, già in fase di studi universitari è utile una certa specializzazione per operare in modo competitivo in un settore professionale in cui la specializzazione è divenuta sempre più essenziale (ed in cui la vita professionale è caratterizzata da dinamiche molto diverse tra il settore penale e i settori del civile e dell’amministrativo).
Procuratore dello Stato
Percorso universitario: il superamento del concorso per procuratore dello Stato – visti i pochi posti messi a bando, per una carriera molto ambita – presuppone una preparazione specialistica di altissimo livello nelle tre aree classiche del diritto civile, penale ed amministrativo, al fine di affrontare con maturità il primo scoglio costituito dal tema scritto.
Le tracce presentate in questo concorso si caratterizzano, come per la magistratura, per il frequente riferimento a questioni controverse da poco risolte dalla giurisprudenza, o ancora discusse, da sviluppare però alla luce di una conoscenza teorica degli istituti comunque ampia ed approfondita. Come per l’esame d’avvocato, d’altra parte, nell’ambito di questo concorso si richiede anche già un adeguato sviluppo di capacità operative, posto che parte dello scritto è improntata allo svolgimento di temi di carattere teorico-pratico.
Peculiarità di tale concorso è la presenza fin dalla fase degli scritti di una particolare attenzione ai profili processuali. Il percorso universitario utile per prepararsi a diventare procuratore dello Stato dovrebbe quindi coniugare una solida preparazione teorica estesa non soltanto alle materie sostanziali, ma anche a quelle processuali, con l’approfondimento di quelle medesime materie secondo un approccio di problem solving attento alle questioni applicative.
Notaio
Percorso universitario: posto che al centro della professione notarile sta la funzione di garantire la validità dei negozi giuridici, attribuendo pubblica fede e tutelando tutte le parti (compreso lo Stato,per i profili tributari), la preparazione teorica richiesta per la professione è fortemente orientata ai settori del diritto civile e commerciale connessi all’attività negoziale e ai relativi profili tributari.
Il superamento della fase scritta del concorso presuppone che in queste materie si sia in grado di dimostrare una piena padronanza sul piano sia teorico che pratico, predisponendo un atto di ultima volontà e due atti tra vivi, di cui uno di diritto commerciale. In ciascun tema sono richiesti la compilazione dell’atto e lo svolgimento dei principi attinenti agli istituti giuridici relativi all’atto stesso.
Già nel corso degli studi universitari chi è interessato a questa carriera potrebbe quindi orientare i suoi interessi nelle materie del diritto civile, commerciale e tributario, per raggiungere in questi specifici ambiti una conoscenza degli istituti adeguatamente specialistica, da affinare comunque successivamente nell’ottica specifica – redazionale – propria dell’ufficio notarile. Una approfondita conoscenza degli istituti commercialistici e civilistici si dovrebbe quindi accompagnare con lo sviluppo delle abilità del giurista orientate al momento redazionale, valorizzando già nei corsi universitari seguiti da studente l’attenzione al profilo talvolta fortemente “formalistico” del fenomeno giuridico.
Consigliere parlamentare
Percorso universitario: la pluralità di funzioni connesse al ruolo di Consigliere Parlamentare (che spaziano dalla direzione organizzativa e amministrativa, di revisione delle procedure contabili e di certificazione di atti parlamentari, fino ad arrivare alla consulenza legale, alla ricerca giuridica ed all’assistenza nelle procedure istituzionali), così come il carattere molto competitivo della procedura per un ruolo istituzionale così ambito, presuppone una preparazione per tale carriera molto ampia ma, al contempo, approfondita.
Vista la pluralità di funzioni esercitate, gli ambiti su cui vertono le prove scritte spaziano infatti da materie tipiche della preparazione del giurista(il diritto costituzionale, amministrativo e civile; il diritto e procedura parlamentare; il diritto dell’Unione europea), per poi andare a toccare anche la politica economica e la storia d’Italia a partire dal 1848 ai giorni nostri con conoscenze trasversali su diritto costituzionale, parlamentare, amministrativo e civile.
Un percorso di studi universitari consapevolmente orientato a questa carriera deve quindi presupporre una preparazione pluridisciplinare e multidisciplinare, nell’ambito della quale sul piano delle materie giuridiche va data la preferenza a quelle pubblicistiche di taglio costituzionale o pubblico generale, mentre il bagaglio di conoscenze dovrebbe essere arricchito di competenze in ambito economico e storico mutuabili nel percorso di studi.
Carriera diplomatica
Percorso universitario:l’esiguo numero di posizioni disponibili, la pluralità di competenze (non solo giuridiche) richieste, e l’elevata responsabilità connessa alle funzioni rendono il concorso per la carriera diplomatica particolarmente difficoltoso e selettivo.
La preparazione richiede quindi una lungafase di maturazione delle competenze richieste e di perfezionamento, che sin dagli studi universitari può essere indirizzata in modo consapevole in particolare cogliendonel percorso di studi le numerose occasioni di approfondimento del diritto internazionale pubblico e dell'Unione europea che la Facoltà offre, nonché potenziando le competenze linguistiche attraverso corsi di lingua giuridica o complementari in lingua straniera.
Lo studente deve essere consapevole che accanto a tali competenze linguistiche e giuridiche, centrali nella carriera e da sviluppare già nel percorso universitario (nel quale potrà acquisire anche il bagaglio istituzionale di contabilità di Stato, diritto civile e diritto internazionale privato, pure richiesto in sede di concorso) sarà necessario coltivare anche una solida base di conoscenze relative alla storia delle relazioni internazionali, alla politica economica, all’attualità e alla geografia politica ed economica. Inoltre, nell’ottica di tale carriera anche la costruzione di un curriculum post universitario coerente risulta fondamentale, costituendo titolo anche l’attività lavorativa a livello di funzionario nelle organizzazioni internazionali per almeno due anni.
Carriera prefettizia
Percorso universitario: la carriera prefettizia, con qualifica iniziale di consigliere, si svolge in quella parte dell’amministrazione statale– alle dipendenze del Ministero dell’Interno– che opera con uffici territoriali del Governo (Prefettura) in ciascuna Provincia italiana. Come rappresentante del Governo, il prefetto (e la sua struttura di supporto) svolge funzioni molto varie di mediazione tra la società e le amministrazioni locali,da un lato, e le istituzioni centrali, dall’altro, informando il Governo delle problematiche presenti sul territorio. Le funzioni di coordinamento di una pluralità di soggetti diversi e di azioni amministrative molto dissimili tra loro fanno dell’ufficio di prefetto un ruolo istituzionale certamente molto dinamico e bisognoso di competenze giuridiche estese a molti settori (oltre che di una buona apertura alla multidisciplinarietà).
Le materie la cui preparazione deve essere ben curata fin dagli studi universitari sono quindi principalmente quelle di tipo pubblicistico/amministrativoe di contabilità pubblica, ma da non trascurare è anche la preparazione in materia di diritto civile, penale e comunitario. Nello studio universitario non dovrebbe inoltre essere trascurato l’approccio di problem solving, in particolare seguendocorsi orientati allo studio casistico ed avanzato del diritto amministrativo, posto che una delle più selettive prove di concorso verte sulla risoluzione di un caso in ambito giuridico-amministrativo.
Accanto a questo bagaglio di conoscenze giuridiche lo studente dovrebbe poi coltivare autonomamente anche interessi per la storia contemporanea e della pubblica amministrazione italiana, la sociologia, la scienza dell’organizzazione ela scienza delle finanze.
Altri concorsi nelle amministrazioni dello Stato (Ministeri, Banca d’Italia, Enti previdenziali, Agenzia delle entrate, Autorità indipendenti, etc.)
Regole di accesso: vedi i siti istituzionali delle singole amministrazioni dello Stato.
Percorso universitario: di massima valgono i medesimi consigli di preparazione utili per la carriera prefettizia, integrati con una preparazione specifica nelle materie di studio centrali nell’attività delle diverse amministrazioni.
Segretario Comunale
Percorso universitario: il Segretario comunale è una figura “tecnica” monocratica che, in rapporto fiduciario con il Sindaco,nel singolo ente locale fornisce assistenza giuridica agli organi del Comune, garantisce la conformità alla legge degli atti comunali, vigila sul rispetto delle norme dello Stato e delle procedure amministrative, partecipa attivamente alla direzione degli uffici del Comune e alla gestione degli affari dell’ente.
L’accesso alla professione presuppone il superamento con successo di un corso-concorso e l’scrizione all’apposito Albo. La pluralità di funzioni amministrative e di garanzia affidate a tale organo monocratico postula una preparazione multi e pluridisciplinare, fortemente caratterizzata per le competenze giuridiche, che può essere con consapevolezza coltivata fin dagli studi universitari. In particolare, costituiscono oggetto di concorso soprattutto – ma non solo – le materie del diritto costituzionale, amministrativo, privato e regionale e degli enti locali, così comeanche le materie della contabilità pubblica ed alcune competenze economiche e finanziarie comunque previste – perlomeno nei loro rudimenti di base – nel percorso di studi della Facoltà di Giurisprudenza.
Tale preparazione dovrebbe poi essere integrata con alcuni approfondimenti di scienze dell’amministrazione, finalizzati al superamento delle prove relative a tecniche di direzione, organizzazione e coordinamento dei servizi comunali e delle risorse umane.
Commissario/ispettore di Polizia (e altri concorsi nelle forze dell’ordine)
Percorso universitario: l’ingresso nei ruoli degli ispettori o – a livello superiore – dei funzionari commissari di Polizia di Stato (ma anche l’accesso nei gradi corrispondenti nelle altre Forze dell’Ordine) rappresenta una collocazione di “inizio” carriera coerente con il curriculum di un laureato in giurisprudenza; collocazione a partire dalla quale (in particolare per il ruolo di Commissario) si sviluppano le progressioni interne che portano fino ai ruoli dirigenziali. Le funzioni svolte in questo tipo di carriera sono quelle tipiche di polizia, sia giudiziaria che di pubblica sicurezza, ed attengono quindi ad una vasta gamma di specializzazioni e settori di intervento nei quali sono sempre centrali le competenze di tipo giuridico, oltre che operative.
La preparazione universitaria può quindi essere certamente già orientata, in modo proficuo, verso tali carriere (in particolare per la più selettiva prova concorsuale nel ruolo di commissario) selezionando nel proprio piano di studi quelle materie in cui tipicamente si esprime la funzione di polizia, e quindi in particolare il diritto penale e la procedura penale, ma anche l’amministrativo e il pubblico/costituzionale (con speciale riguardo alla legislazione e all’ordinamento di pubblica sicurezza).
Non devono poi essere trascurate le nozioni di base di diritto civile, del lavoro, della navigazione ed internazionale. Si richiedono infine cognizioni di base di medicina legale ed un’ovvia idoneità psico-fisica ed attitudinale.
Consulente del lavoro
Percorso universitario: il consulente del lavoro, quale specifica professione regolamentata per gli esperti di diritto del lavoro e dell’amministrazione del personale, rappresenta uno sbocco professionale aperto ai laureati in giurisprudenza. Compiti specifici di tali professionisti sono la gestione dei rapporti tra aziende ed organi istituzionali preposti alle politiche per il lavoro (come sindacati, centri per l'impiego ed istituti di previdenza), l’elaborazione delle buste paga e dei contributi, l’assolvimento degli obblighi previdenziali ed assicurativi.
Nella veste di consulente del lavoro il singolo può operare sia come libero professionista sia come lavoratore dipendente.
Il percorso formativo successivo alla laurea postula comunque un periodo di praticantato presso professionisti accreditati, il successivo esame di Stato per l'abilitazione all'esercizio della professione e l’iscrizione all’apposito Albo. Per garantire un buon successo di tale percorso, fin dagli studi universitari è bene valorizzare una specifica preparazione nelle materie lavoristiche, di base ed avanzate (anche nei settori del diritto previdenziale e delle relazioni industriali), senza trascurare la maturazione di competenze generali estese al diritto pubblico e privato, al diritto tributario e – se possibile – all’economia aziendale. Si consiglia anche di sviluppare adeguate competenze informatiche, ed una generale attitudine al problem solving.
Giurista d'impresa
Professione non regolamentata
Percorso universitario: quella del giurista di impresa è una professione non regolamentata, nel tratteggiare la quale molto dipende quindi dalle condizioni del mercato cui ci si riferisce e dalle attitudini personali del singolo professionista. Nell’economia sempre più dinamica e globalizzata dei nostri tempi la specializzazione – per chi vuole proporsi come giurista esperto in questioni economiche e commerciali – è infatti fondamentale, e si deve pertanto investire in un percorso di crescita professionale e di specializzazione che sia consapevole degli obiettivi che si si prefigge di raggiungere fin dall’università (fermo restando che,inevitabilmente,tale percorso dovrà comunque poi proseguire con master ed altri momenti di perfezionamento post-universitario).
Una base di competenze giuridiche generaliste deve comunque essere consolidata fin dall’università, e già nel percorso universitario può essere arricchita dalla specializzazione in un singolo settore (più o meno settoriale: dal tributario, all’internazionale privato o alla privacy, dal diritto dell’energia a quello alimentare o degli appalti). La specializzazione è infatti essenziale per potersi qualificare come esperto “utile” per la gestione legale di imprese anch’esse sempre più specializzate, integrando le proprie competenze giuridiche nelle strategie economiche e societarie del singolo operatore.
A tale ultimo riguardo, quindi, accanto ad una preparazione universitaria generalista attenta soprattutto al commerciale e al tributario, sarebbe bene maturare da subito anche taluni interessi settoriali ed alcune competenze multidisciplinari di tipo economico, finanziario/aziendale e manageriale. Particolare attenzione, in ciascuna materia, dovrà essere poi dedicata ai profili contrattualistici e di gestione della “fisiologia” dei rapporti giuridici, senza trascurare comunque anche una conoscenza di base del momento contenzioso (pur se riservato alla professione regolamentata dell’avvocato).
Dottorato di ricerca
Bandi di dottorato delle Università e degli Enti di ricerca italiani
Percorso universitario: il dottorato di ricerca – di durata triennale (o, talora, quadriennale) – è il livello di istruzione più alto previsto dalla formazione post laurea dell’ordinamento universitario italiano, cui si accede per concorso su bando delle singole scuole o corsi di dottorato istituiti presso le varie sedi universitarie italiane (o, ovviamente regolato secondo i rispettivi ordinamenti, all’estero), con almeno una metà dei posti coperti da borsa di studio. Il completamento del percorso dottorale ha la finalità di munire il dottorando delle competenze di contenuto e di metodo per svolgere ricerca nel campo d’interesse prescelto, ed è quindi indispensabile per intraprendere la carriera accademica (o per una carriera di ricerca in enti privati, settore in cui peraltro la richiesta a livello nazionale – specie nelle scienze giuridiche – è per la verità esigua).
Il titolo, conferito da questi corsi post laurea, è quello di dottore di ricerca, corrispondente alPhDdei paesi anglosassoni.
Il dottorando nel suo percorso dovrà approfondire l’indagine scientifica di una specifica tematica, svolgendo la sua ricerca con un approccio metodologicamente corretto e raggiungendo risultati originali tradotti in una tesi finale. Il percorso universitario propedeutico ad un corso di dottorato dovrebbe quindi mirare ad un’ottima preparazione in tutte le materie, non soltanto in quella poi prescelta, per maturare una certa sensibilità al rigore nelle diverse accezioni del comune metodo giuridico (che in un certo senso unisce tutti gli studi del percorso in Giurisprudenza). Ovviamente nella materia prescelta per un percorso di dottorato si dovrà poi raggiungere una conoscenza delle tematiche molto specialistica ed approfondita, in particolare riprendendo – con il relatore di tesimagistrale –lo studio della stessa materia in un’ottica più avanzata.